L’Arte del Tarocco - l’Arte dei Tarocchi
di Alejandro Jodorowsky
Occorre capire che i Tarocchi non sono “un libro” filosofico realizzato con simboli che si sostituiscono al linguaggio articolato e descrivono i livelli di un’iniziazione spirituale. Possono essere utilizzati sotto questa forma, come fanno molte società segrete (che eliminano 56 carte per esaltare soltanto i 22 Arcani Maggiori), ma ciò può condurre soltanto ad un deprezzamento dei Tarocchi e a lasciarli nelle mani di “veggenti” che utilizzano le lame come supporto senza nemmeno averle memorizzate. I Tarocchi, una volta memorizzati, sviluppano alcune regioni dello spirito che possono allora condurci in maniera del tutto naturale alla lettura. Il PIÙ GRANDE CONTROLLO NELL’ARTE DEI TAROCCHI È LA FACOLTÀ DI POTERLI TIRARE AD UN’ALTRA PERSONA E…A SE STESSI. Ma i Tarocchi possono anche essere tirati a persone assenti, ad istituzioni, a momenti o personaggi storici, ad oggetti, etc. La loro applicazione è senza limiti e dipende dal grado d’apertura del lettore. Si possono “leggere” i Tarocchi, ma respingendo ogni intellettualismo e senza dare contenuto simbolico inamovibile ad ogni carta o mettendoli in relazione gli uni con gli altri, soltanto attraverso i loro numeri, come se ci si trovasse di fronte ad una lingua esclusivamente numerologica. Si parla di un linguaggio visivo dei Tarocchi, per relazioni e disegni, dove ogni arcano può girare attorno ad un centro e cambiare almeno 360 volte di significato. La lettura si fa arte dove dettagli e colori si mescolano, per dare, con la collaborazione del consultante, un ritratto denso del passato che può andare dal periodo intrauterino fino al minuto stesso della consultazione. Questa “rastrellata” evoca naturalmente gli antenati più lontani, occorre rendersi conto che le caratteristiche positive o negative del carattere appartengono “a catene” che collegano molte generazioni. Quindi potremmo avanzare che in ogni individuo i problemi presenti sono il frutto di molti secoli di macerazione. Una volta fissato il passato, quando il consultante sa da dove viene, si può sapere dove è e dove va, le possibilità che gli si aprono e che dipendono dalla sua volontà di agire o di non agire in questa o quella direzione. Una volta stabilito il ritratto e quando l’Incosciente del paziente è “attraccato” sulle carte dei Tarocchi che agiscono allora come talismani, si può agire su questo ritratto: equilibrarlo, cambiare posizione alle lame, rendere positivo ciò che si presenta come negativo, agire su un destino che è in gran parte una trappola psicologica. La presa di coscienza conferita dai Tarocchi è fulminante poiché agisce come uno Specchio dello Spirito.
Ma l’Arte di leggere i Tarocchi non si acquisisce istantaneamente tramite non so quali ricette intellettuali. Se non li si lavora, se non li si studia, se non li si pratica - il cammino è identico per chi vuole suonare uno strumento musicale - non si riuscirà a dominarli. La lettura dei Tarocchi esige consacrazione e preparazione.
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