Nel 1760 Nicolas Conver incide su legno di pero i Tarocchi di Marsiglia che sono i più importanti dei secoli scorsi. Infatti avendo recuperato grazie ai suoi maestri una parte della tradizione iniziatica dei Tarocchi di Marsiglia, la ristabilì restaurando diverse codificazioni (di colori, numerologiche e simboliche). I Tarocchi di Marsiglia delle generazioni precedenti non contenevano più alcune di queste codificazioni, a causa di una certa negligenza che si impadronì dei mastri cartai marsigliesi per varie generazioni. Una delle ragioni di questa trascuratezza, e non tra le meno importanti, fu l’autorizzazione ufficiale del Re nel 1631, per i marsigliesi, di stampare carte da gioco.
Le carte da gioco stampate a Marsiglia da secoli, prima di questa autorizzazione, avevano la reputazione di essere le migliori nel mondo allora conosciuto. La tradizione iniziatica dei Tarocchi di Marsiglia vi era stata conservata da una confraternita segreta, la cui fabbricazione illegale di carte da gioco da parte dei Marsigliesi, ne favoriva il segreto.
La perfezione della sua incisione delle carte dei Tarocchi di Marsiglia su legno di pero, ci suggerisce che i suoi movimenti fossero perfetti, in quanto la perfezione di alcuni volti raggiunge una sorta di trascendenza. Ma questa trascendenza dei volti traspare anche nei Tarocchi di Marsiglia di François Tourcaty, come se fossero i Tarocchi stessi a svelarsi di generazione in generazione per il tramite dei loro vari autori più ispirati. Unicamente lo studio dei volti dei personaggi intagliati dai diversi incisori dell’epoca, impegnerebbe vari anni della vita di un monaco contemplativo. Tocchiamo così anche un mistero che non può essere svelato da semplici parole, ma che può essere soltanto suggerito da una domanda: chi sono i modelli usati per disegnare i vari personaggi; e da dove vengono?
Philippe CAMOINVisitatori collegati: 23