SAINT-MAXIMIN

Benché la storia scritta di Saint Maximin cominci verso l’anno mille, noi sappiamo grazie alle ricerche archeologiche che la piana di Saint-Maximin stette occupata dalla preistoria. Dell’epoca Galo-romana, il sottosuolo è pieno di vestigia di "villae" e di grandi insiemi agricoli.
Costeggiato per il massiccio della Sainte Baume, il Monte Aurélien e la Montagna della Sainte Victoire, Saint-Maximin si estende su una piana di vignaioli a 300 metri di altezza.
Questa città della "Provence Verte" che fu una città romano-cristiana all’origine, deve la sua fama alla ricchezza di una storia marcata per la vita di Maria Magdalena. Le reliquie della Santa furono scoperte in 1280 in una cripta che risale al secolo quarto. Chiacchiera II d’Anjou, Conte di Provence, nipote di Saint Louis della Francia, ordina allora, in accordo col Papa Bonifacio VIII, la ricostruzione di una Basilica ed un Convent.
La cripta, posto sacro della Basilica, trattiene 4 belli sarcofaghi dai secoli quarto e quinto. Quello di Maria Magdalena è di Marmo di fini grani portati delle cave imperiali del Mare Marmaro, vicino a Costantinopoli. Gli altri 3 sarebbero quelli di Saint Maximin, Saint Sidonine, Saintes Marcelle e Suzanne. Il reliquario in bronzo dorato trattiene il cranio dalla Santa Maria Magdalena, progettato per Revoil, risale al secolo diciannove. Sotto, un tubo di vetro rinchiude un brandello di carne, il "noli io tangere." Queste parole non mi tocchi" furono pronunciate dal Cristo nella mattina della sua resurrezione, toccando con la punta delle sue dita la fronte del Santa.
Al sud della Basilica si trova il quartiere medievale con un portico che risale al secolo XIII, e che riparava i commercianti. Confina con l’antico quartiere ebreo medievale, del quale rimangono ancora begli archi.